Brocchiere
Il brocchiere consiste in un piccolo scudo tondo, grande quanto un pugno, solitamente tenuto per una impugnatura presente sulla parte posteriore prt poterci alloggiare unicamente la mano non armata, e non l’intero avambraccio a differenza degli scudi più voluminosi. Sicuramente questo tipo di strumento difensivo risulta essere uno dei più antichi ed allo stesso tempo longevi, essendo stato utilizzato fino al XVII° secolo. I modelli più antecedenti erano composti per lo più di materiale ligneo, rinforzato al centro da un umbone e da un orlo entrambi in metallo. Diversamente, il brocchiere si presenta anche interamente lavorato in acciaio, pur non subendo sostanziali modifiche nella sua forma. Le ristrette dimensioni fanno di questo piccolo scudo un perfetto strumento da abbinarsi alla spada impugnata ad una mano.
Il Maestro Achille Marozzo apre il suo trattato proprio sull’uso della spada da lato abbinata al brocchiere, con una composizione didattica talmente ricca da occupare una grande porzione nell’intera opera. Come è possibile evincere tramite varie affermazioni sparse nel testo, l’estrazione sociale degli allievi che presenziavano nella Sala d’armi del Maestro Marozzo presentava uno scenario molto più variegato rispetto a quello dei secoli precedenti. Quindi si può supporre che la necessità formativa di cominciare da spada e brocchiere fosse proprio per venire incontro ad una più vasta “clientela”, oltre che soddisfare i principi didattici di un sistema focalizzato sull’uso disgiunto di entrambe le mani.
Il Maestro Achille Marozzo espone l’utilizzo di due tipi di brocchiere: uno piccolo dal diametro di circa 15 cm (brocchiere stretto) utile per accompagnare la “spada gioco” senza filo in esercizi propedeutici, ed uno più grande (brocchiere largo) che può arrivare fino ai 45 cm di larghezza utile per esercitarsi nel duello vero e proprio. Allo stesso tempo ci viene esposta la terminologia delle parti che compongono questo tipo di scudo: la penna (l’orlo dell’estremità) e la coppola (l’umbone sporgente al centro).
Sebbene le dimensioni minute del brocchiere possano sembrare insufficienti per qualsiasi reale utilizzo in combattimento, in realtà la vera forza di questo piccolo scudo è da trovarsi nel notevole cono d’ombra prospettico che si crea quando viene tenuto in avanti con il braccio disteso, concedendo una non indifferente protezione della propria persona.
I trattati di epoca rinascimentale mostrano un combattimento di spada e brocchiere ben differente dai documenti di epoca medievale. La spada da lato presenta le prime protezioni alla mano, ed infatti il brocchiere copre la mano armata solo in posizioni in cui il braccio è tenuto disteso, in quanto colpibile dall’avversario. E, cosa fondamentale, ora la spada e il brocchiere si muovono in modo disgiunto poiché l’arma è assai più lunga, quindi non è più necessario adottare posture col busto avanzato per sottrarre le gambe (che possono ora essere comunque colpite anche se si adottasse tale accorgimento), e che, quindi, richiedono che la spada vada a coprire anche le linee di attacco alle parti inferiori.
Allo stesso tempo, a causa della forma tondeggiante sia della coppola sia della penna, questa non garantisce una perfetta sicurezza difensiva, richiedendo l’utilizzo primario della spada per compiere le dovute parate, in cui il brocchiere può andare a sostegno della spada ove possibile. Eccezion fatta per quelle coraggiose azioni in contro-tempo che vogliono questo piccolo scudo chiudere la linea di offesa dell’avversario ferendolo nello stesso istante con la propria arma.
Quindi che l’utilità del brocchiere è, in primis, quella di disincentivare l’avversario a compiere determinati attacchi, in modo tale da lasciare il grosso del lavoro alla spada. Detto questo, quanto segue è un piccolo riassunto delle molteplici funzionalità che ha il brocchiere durante il combattimento nel sistema del Maestro Achille Marozzo:
- Soprattutto nei momenti in cui le braccia sono molto distese, il brocchiere può coprire la mano armata.
- In rari casi può essere usato per deflettere i colpi dell’avversario, lasciando l’arma libera di attaccare.
- Durante le azioni compiute a distanza ravvicinata, il brocchiere può essere usato per tenere ferma la mano avversaria impedendogli così di agire o per colpirlo direttamente al volto. Oppure per tenere la stessa spada e liberare la mano armata per compiere dei disarmi.
Se è vero che, storicamente, le armi bianche e le armature caddero in disuso per via della sempre maggiore presenza delle armi da fuoco e del loro continuo perfezionamento, la ragione principale che ha visto il declino di questo scudo come strumento difensivo fu esclusivamente di carattere sociale, essendo per lo più strumento civile. Sfortunatamente il brocchiere fu considerato troppo “grezzo” per accompagnare la spada di un gentiluomo, e probabilmente ignorato da chi cercasse nel duello un’eleganza stilistica degna di questo nome nel proprio modo di combattere. Cosa strana a dir la verità, in quanto proprio i Maestri del ‘500 aprono e chiudono i loro insegnamenti con numerosi abbellimenti.
In realtà, molto probabilmente il fattore che incise di più furono le continue leggi cittadine emanate con l’unico fine di disarmare progressivamente la popolazione. Sebbene largamente ignorato da questi emendamenti per tutto il XVI secolo, in quanto per lo più indirizzati a bandire armi tipicamente grevi e non affini a contesti cittadini, alla fine toccò anche al brocchiere entrare nella lista degli strumenti proibiti, finendo così legato agli ambienti del malaffare che, con il dovuto disprezzo della legge, continuarono comunque ad utilizzarlo.